Massimiliano Carnevale

Parola d'ordine: musica

Ciao Massimiliano, conosciamoci meglio! Parlaci un po’ di te in poche righe.

Credo sia la cosa che odio fare di più. Preferisco piuttosto parlare di me a piccole dosi. Aneddoti, dialoghi, aiutano a raccontarsi meglio.
Lavoro prevalentemente nel web dal 2001, o giù di lì dopo essermi occupato di altro: dapprima come sviluppatore, poi man mano ho spostato la mia attenzione sulla gestione dei progetti avanzati.
Sono terribilmente scontroso se non mi conosci e tendo a sembrare tale anche dopo che mi hai conosciuto abbastanza bene; alcuni dicono che, sotto sotto, c’è un cuore d’oro, ma su questo ho davvero dei dubbi. By the way, se lo dicono in tanti potrebbe perfino essere vero.

Come hai conosciuto Ueppy?

Diciamo che Ueppy è stata sempre nella mia testa (ed in quella di Donatella) da sempre. Dovevamo solo decidere di renderla reale: è avvenuto un giorno di febbraio del 2011 quando mettemmo su carta il nostro intento. Nel frattempo Ueppy è cresciuta, si è evoluta, ingrandita tanto che se oggi potesse vedersi allo specchio avrebbe difficoltà a riconoscersi esteticamente ma, alla fine è rimasta, nell’intimo, ciò per cui è nata: un posto dove fare le cose fatte bene e – in ogni caso – al meglio delle nostre possibilità.

Di cosa ti occupi? Qual è il tuo ruolo in Ueppy?

Gestisco progetti avanzati vuol dire tutto e non vuol dire niente. Del resto, è quasi vent’anni che non trovo le parole adatte a spiegare alla mia famiglia che lavoro faccia e perché non faccia l’ingegnere, progettando e costruendo cose reali e visibili...

Come spiegheresti quello che fa Ueppy ai non addetti ai lavori?

Ueppy è nata per dare seguito a conoscenze che fino a quel momento erano inespresse: fare web con etica, con criterio, con conoscenza.
Troppe sono le agenzie che, negli anni, abbiamo visto nascere, crescere e, purtroppo, morire: fare web significa applicare la scienza, fare dei test, sbagliare, correggere, ma soprattutto non dare nulla per scontato. Non esistono soluzioni semplici a problemi complessi è la frase che dico più spesso; non ci sono trucchi, nessun segreto: solo metodi che guidano nello sviluppo di strategie complete, che vanno dall’analisi iniziale al momento del successo.

Ultima domanda per conoscerti meglio. Descriviti con un aggettivo o con una parola.

Musica.
La musica, non ho dubbi, regola l’Universo. Immagino il big bang come un’enorme Gong che risuona assordante, la vita è un assolo di Charlie Parker circondati da strumentisti di pregio immenso, da ascoltatori attenti e dal resto che neanche sa chi sia Bird.
Ogni nostra azione può essere rappresentata da un momento musicale ed ogni momento musicale può rappresentare un’azione. Mi piace pensare di riuscire a muovermi a ritmo, passando da un adagio malinconico ad un crescendo rossiniano senza soluzioni di continuità e provo, nel limite del possibile, a scrivere partiture jazz, quelle in cui è ben indicato il fraseggio e il ritmo ma in cui ogni singolo musicista ha numerose battute in cui poter e dover improvvisare ed emozionare.