Pubblicato il 01/12/2016
“Comunicare è una cosa a cui le aziende non sono abituate”
Prima che storci il naso, ti spiego cosa significa “comunicare”.
Il lavoro di ogni azienda è sempre stato produrre e vendere. La sua attenzione è focalizzata sulla produzione di beni di consumo o di utilità e sulla vendita.
Creare una brochure, far stampare volantini, acquistare spazi pubblicitari nelle autostrade e nei siti web ad alto traffico, creare cataloghi di prodotti e servizi o perfino spot pubblicitari televisivi non significa comunicare.
A voler essere pignoli, anche questo è comunicare: l’azienda comunica ai suoi potenziali clienti ciò che produce e vende.
Continuando a essere pignoli, io chiamerei questo “informare”, piuttosto che “comunicare”. L’azienda sta dando informazioni al pubblico, informa la clientela su ciò che vende e produce.
Cataloghi, brochure, spazi pubblicitari, spot televisivi, volantini sono semplicemente materiale informativo che si sofferma su due fondamentali elementi della produzione aziendale:
- specifiche tecniche dei prodotti e dei servizi
- prezzo di offerta
Se hai seguito il nostro blog, tutto ciò va sotto il nome di outbound marketing, una vecchia, tradizionale forma di marketing incentrata esclusivamente su un messaggio promozionale che punta alla massa, cercando di convertire gli ascoltatori, il pubblico in clienti.
Ciò che invece serve oggi, ciò che oggi funziona molto più di questa forma di marketing, è il concetto di inbound marketing: ossia un insieme di contenuti che incontra le esigenze del cliente, che comunica in modo utile e efficace le qualità dell’azienda, la sua unicità, la sua affidabilità.
Smetti di vendere e diventa una fonte di comunicazione
Nessuno sostiene che la pubblicità debba scomparire. Se accadesse, i clienti non conoscerebbero le ultime novità, non comprerebbero ciò che gli occorre per vivere, lavorare e divertirsi, le aziende fallirebbero.
“Smetti di vendere” non va inteso come un ordine, come l’ultima scelta che hai prima di vederti abbandonato dai tuoi clienti. Un’azienda deve vendere, altrimenti come campa?
“Smetti di vendere” va inteso insieme alla frase successiva che hai letto: “diventa una fonte di comunicazione”. Le due frasi accorpate vogliono ribadire che oggi il cliente non ha bisogno soltanto di pubblicità, ma anche di poter comunicare con l’azienda, di conoscerla a fondo, di trovare nel suo sito e nel suo blog qualcosa che la rassicuri, che conquisti la sua fiducia.
Il problema – se vogliamo chiamarlo così – è che tutto questo si traduce nei testi del sito aziendale e negli articoli del blog aziendale. La responsabilità della fiducia del cliente sta tutta nel linguaggio usato dall’azienda.
E a questo proposito parliamo un po’ di questo linguaggio. Anzi, di ben 3 linguaggi che sono la dannazione del cittadino-cliente.
Aziendalese, burocratese, politichese
Mai sentiti questi termini? Scommetto di sì. Spesso sono usati in modo scherzoso, canzonatorio, polemico, per criticare i messaggi astrusi, arzigogolati, ingarbugliati che ogni giorno siamo costretti a leggere da aziende, istituzioni, personaggi politici.
Facciamo un po’ dio chiarezza.
Dal Dizionario Garzanti:
- Aziendalese: linguaggio usato in ambito aziendale, caratterizzato da termini tecnici e gergali, spesso in inglese e di difficile comprensione.
- Burocratese: il linguaggio delle comunicazioni burocratiche, caratterizzato da stereotipi e periodi lunghi e complessi, soprattutto se usato in contesti che non lo richiederebbero.
- Politichese: il linguaggio dei politici, specialmente in quanto caratterizzato da perifrasi, tecnicismi e complicazioni che lo rendono incomprensibile ai più.
Mi voglio soffermare su alcune parole chiave estrapolate dai 3 linguaggi: “difficile comprensione”, “periodi lunghi e complessi”, “complicazioni” e “incomprensibile”.
Sono parole che non dovrebbero caratterizzare alcun linguaggio, che invece ha bisogno soltanto di chiarezza, comprensibilità, semplicità.
Se sei un’azienda, anche tu hai usato il linguaggio aziendalese. Se sei un’istituzione, hai usato il burocratese. Se sei un politico, parli in politichese.
Questi 3 linguaggi sono l’anticomunicazione. L’aziendalese deve scomparire da ogni azienda, se davvero l’azienda vuol fare la differenza e distinguersi dalle aziende concorrenti. Anche quando vendi, anche nei tuoi messaggi pubblicitari devi imparare a comunicare.
E comunicare significa parlare con il linguaggio dei clienti. Dai un’occhiata al tuo sito e vedrai che avrà bisogno di un restyling dei contenuti, perché di sicuro quei testi saranno scritti in aziendalese.
Oggi è il tuo sito web che convince i potenziali clienti ad affidarsi alla tua azienda e non a un’altra.
Quindi ti ripeto la domanda: sei pronto a comunicare?