Pubblicato il 16/01/2017
Hai già pensato a come chiamare la tua azienda? La tua struttura ricettiva o anche la tua professione da freelance? O il tuo negozio?
Non rischiare di creare nomi ambigui e ridicoli o perfino di cattivo gusto come hanno fatto alcune aziende, per esempio la “Analtech” o la “Ayds”, o “Fuk Mi” e “Herpes Pizza”. Soprattutto, non scegliere nomi “spiritosi”, come “Jurassic Pork”, “Indiana Bones”, “Hairy Pop-Ins”, “Surelock Homes”, “British Hairways”, “Thai Tanic”. Quest’ultimo nome, poi, suona come un autogol: un’azienda destinata ad affondare.
Pensa che un ristorante italiano è stato chiamato “Il Ristorante”. E di sicuro i gestori hanno pensato di aver sfoggiato tutta la loro creatività esibendo il cartello “Ristorante Il Ristorante”. Chi mai penserebbe di chiamarlo in questo modo? Ecco dunque la “genialità” della pensata.
No, miei cari, non ci siamo proprio. Come il cliente non dovrebbe mai costruire da sé il proprio sito – né scegliere il nome a dominio per il sito – così non dovrebbe mai scegliere da sé il nome della sua attività, ma farsi consigliare da esperti copywriter, da chi per professione si occupa del cosiddetto naming: dare un nome, cioè, a un’attività professionale.
E ricorda che dentro quel nome c’è tutta l’identità della tua attività.
Errori da evitare nel nome dell’attività
Prima di parlare di come trovare un nome adatto alla tua attività commerciale o professionale, spendiamo due parole sugli errori che devi evitare. Considera che una volta scelto, quel nome ti resterà attaccato addosso per sempre.
Lo avrai registrato, avrai stampato biglietti da visita e carta intestata, realizzato magari un’insegna, registrato un dominio per il sito. Quel nome sarà presto sulla bocca di tutti i tuoi clienti.
Non fare dunque lo sbaglio di sceglierlo di fretta, senza pensarci in modo approfondito, senza aver analizzato tutte le alternative. Ma passiamo adesso a qualche errore “macroscopico” da evitare.
- Giochi di parole: davvero quel parrucchiere inglese del Colorado non poteva trovare nulla di meglio di “British Hairways”? Chi legge quel nome, chi lo sente la prima volta, pensa subito a un parrucchiere o a una compagnia aerea?
- Difficoltà di pronuncia: il tuo nome deve essere facilmente pronunciabile. I clienti devono ricordarlo senza problemi. Scegli dunque parole che non ne rendano difficile la pronuncia.
- Similitudine o copia di altri nomi: sai perché l’attore Michael Keaton si chiama così? Perché il suo nome reale è Michael Douglas e due attori con quel nome non possono coesistere, altrimenti si creerebbe una più che ovvia confusione. Un attore è un’attività professionale a tutti gli effetti, dunque segui la scelta di Michael Keaton. Se hai un nome identico a un marchio esistente, specialmente se dello stesso settore, cambialo.
Pensare al web
Sì, perché siamo nell’era di internet e la tua attività lavorativa dovrà essere anche presente online. Scegli un nome aziendale che diventerà anche un buon nome a dominio.
- Brevità: la brevità ripaga sempre. Un nome breve resterà facilmente nella mente dei potenziali clienti. Un nome breve diventerà anche un breve dominio per il web.
- Leggibilità: per i motivi già spiegati prima. Un nome aziendale leggibile sarà ben leggibile anche online.
Unire creatività e logica
“Il Ristorante” non è un nome creativo, ma tutt’altro. Se nessuno ha mai pensato di chiamare un ristorante in quel modo, un motivo c’è: e questo motivo non risiede certo nella mancanza di immaginazione e genialità.
Difficile spiegare cosa si intenda per creatività e logica, così possiamo parlare in breve dell’origine di alcuni famosi marchi.
- Lego: la famosa industria danese di mattoncini colorati. Il nome Lego è l’abbreviazione di due parole in lingua danese: leg godt. La frase significa “gioca bene” e in quella frase è contenuta tutta la filosofia dell’azienda. Non è forse breve, pronunciabile, semplice, facile da ricordare quel nome?
- Coca-Cola: la famosa bevanda gassata. Il nome deriva da due degli ingredienti originali: le foglie di coca e le noci di cola.
- Barilla: la famosa marca italiana di pasta. Pietro Barilla la fondò a Parma nel 1877. In questo caso il nome dell’attività corrisponde al nome del fondatore, ma il suo successo mondiale ha trasformato quel cognome in un sinonimo della pasta.
- Nestlé: questo nome deriva dal suo fondatore svizzero di origine tedesca Heinrich Nestle, che cambiò il nome in Henri Nestlé quando avviò un’attività nel 1839 nella cittadina svizzera di lingua francese Vevey, per facilitarne la pronuncia.
- Amazon: Jeff Bezos, suo fondatore, ha scelto questo nome perché suonava esattamente come l’Amazzonia: esotico e differente.
- Shell: Marcus Samuel era il figlio di un venditore di conchiglie. Capì l’importanza del commercio di petrolio durante un viaggio in barca col padre, per raccogliere conchiglie da vendere a collezionisti di Londra. Chiamò la sua azienda Shell in onore dell’attività del genitore.
Come vedi, ogni nome aziendale ha la sua storia, più o meno semplice, più o meno curiosa. Ogni nome ha un suo preciso significato, che risiede nel prodotto stesso, o magari ha solo legami affettivi.
Come scegliere il nome dell’attività
L’operazione di naming è tanto complessa quanto delicata. In generale possiamo dire che un buon nome aziendale deve rispettare alcuni requisiti:
- Unicità: scegli un nome unico. Esiste un archivio di nomi di attività commerciali e professionali. Non rischiare di essere scambiato per qualcun altro.
- Semplicità: più il nome è semplice da pronunciare e più si ricorderà. La tua attività ti deve portare clienti, dunque i clienti devono ricordare subito il tuo nome.
- Contestualità: fa’ in modo che il nome della tua attività sia riconducibile all’attività stessa, anche se quel nome coincide con il tuo cognome (cfr. Barilla).
Il nostro breve viaggio nel naming finisce qui. Un nome, come il diamante – o forse più del diamante – è per sempre. Non aver fretta di registrare il primo che ti viene in mente. Scegli una rosa di nomi adatti, fatti consigliare da un esperto, testa quel nome con persone affidabili.