Pubblicato il 29/06/2022
È notizia di pochi giorni fa il Provvedimento dell'Autorità Garante per la Privacy con cui viene dichiarato illegittimo l'utilizzo di Google Analytics.
Ad essere “ammonita”, un'azienda italiana che, come la quasi totalità di chi ha un sito web, utilizza Google Analytics per monitorarne le principali metriche.
A dirla tutta, questa notizia non è del tutto inaspettata per chi lavora nel nostro campo: è da qualche mese che stiamo lavorando sulla questione, per poter allineare alle linee guida italiane ed europee i siti che gestiamo.
Il punto cruciale non è soltanto Google Analytics ma tutti gli strumenti che inviano dati in USA. In altre parole, è una questione politica tra UE ed USA.
Questione che riguarda quindi altri strumenti che probabilmente anche tu utilizzi (come ad esempio il pixel di Facebook, le mappe di Google nel sito web) e che, molto probabilmente, verrà risolta a brevissimo dall’alto.
Attenzione alle soluzioni facili ai problemi complicati
In questi giorni “pullulano” esperti, o presunti tali, che:
- propongono di installare la nuova versione di Google Analytics (GA4); ahimè, il provvedimento del Garante non fa riferimento alla versione del software, quindi questa soluzione non può funzionare
- utilizzano l'anonimizzazione ed altre tecniche per “oscurare” i dati inviati a Google: anche in questo caso, è tempo (e denaro) sprecato, potevano funzionare secondo le “vecchie” linee guida, ma dal 23 giugno non è più così
- inviano email con “richieste di rimozione ex art. 17 GDPR”: si tratta, con buona probabilità, di persone in malafede che tenteranno di vendervi una consulenza di qualche tipo
Google Analytics illegale: cosa fare adesso?
La buona notizia è che, almeno per il momento, il Garante non ha erogato sanzioni, ma si è limitata ad intimare al gestore del sito web di rimuovere Google Analytics dal sito (e tutti i dati in esso contenuti).
Per questa ragione, insieme alle associazioni di categoria di cui siamo partner, siamo in costante aggiornamento per capire la direzione da prendere: ad oggi, non consigliamo azioni drastiche, ma di restare in attesa per qualche settimana e capire se sarà ancora possibile sfruttare questo strumento di marketing.