Pubblicato il 28/04/2011
... e se fosse capitato a noi?
Questa notte un incendio si è sviluppato nella web farm di Aruba, dalle parti di Arezzo.
Per chi non la conoscesse, Aruba non è solo un isolotto caraibico, ma anche una web farm, la più grande d'Italia, caratterizzata tra le altre cose dai prezzi veramente bassi di acquisto.
Ottimo servizio per siti amatoriali, per blog personali però quando leggiamo che son stati down siti di vendita, ecommerce, siti istituzionali, giornali online lo stupore è elevato.
Come si fa ad affidare il proprio brand online, il proprio lavoro, a un hosting da 20 euro/anno? A volte non si capisce il senso: è come avere una gioielleria con una porta in legno compensato dell'Ikea. Costa molto meno, vero, ma non assolve ai compiti pensati perché non è stata progettata per quei compiti.
Semplice e banale ma online spesso, online, le cose semplici non sono tali.
Se fosse successo a noi dicevamo?
Beh: semplice. Fosse stato un sito amatoriale, nessun problema, fosse stato un ecommerce da 50.000 euro di vendita al mese sarei stato un folle. Avrei dovuto semplicemente prevedere un piano hosting con possibilità di switch verso un server di riserva, posizionato in un'altra struttura, almeno a 100km di distanza.
Una volta successo e non previsto il piano B non si può far altro che attendere che qualcun altro, sul quale non abbiamo nessun controllo, ci tolga le castagne dal fuoco.
Il problema dell'affidarsi a soluzioni semplici e economiche è questo: di solito funzionano. Di solito, appunto...